2000 anni di storia da rivivere lungo la Via Claudia Augusta, l'antica strada romana che collegava il Danubio al Po e all'Adriatico. Oltre 500 chilometri da percorrere in
bici, in treno o addirittura a piedi tra castelli da favola , capolavori d'arte e architettura, paesaggi suggestivi gustando i tanti straordinari prodotti della terra trasformati in ricette tradizionali o innovative.
Nel 2014 la Via Claudia Augusta celebrerà il suo Giubileo, con tanti eventi lungo l'asse dell'antica strada, in coincidenza con i duemila anni dalla morte di Ottaviano Augusto che ne fu l'ispiratore.
La prima apertura del percorso che sarebbe divenuto la Via Claudia Augusta viene fatta risalire all’anno 15 a.C. Fu il generale romano Druso, figlio adottivo di Augusto, a dare il via ai lavori che si protrassero per ben sessant’anni. Si ritiene infatti che l’opera fosse completata nel 47 d.C. ad opera dell’imperatore Claudio, figlio di Druso.
La grande arteria era considerata indispensabile per garantire un rapido collegamento tra l’Adriatico o la pianura padana e il Danubio, attraverso i territori della Rezia (l’attuale Tirolo occidentale) e la Vindelicia (la Baviera meridionale), teatro di conflitti bellici con le popolazioni locali.
La Via Claudia Augusta doveva dunque servire innanzitutto per facilitare il cammino delle legioni romane che potevano raggiungere con più facilità il Danubio, grande arteria navigabile. Il percorso prendeva il via da due località diverse, il porto di Altino nei pressi di Venezia e Ostiglia sul Po, poco a sud di Mantova. Due rami destinati ad incontrarsi a Trento per proseguire poi lungo un unico tracciato fino al Danubio (dove oggi sorge la città di Donauwörth), attraverso Bolzano, Merano, Val Venosta, Resia, Landeck, Fernpass, Reutte in Tirol, Füssen e Augsburg (l’antica Augusta Vindelicum). Una lunghezza di 518 chilometri, stando al cippo originale rinvenuto a Cesiomaggiore nei pressi di Feltre nel 1786.
Ma mentre per il ramo Ostiglia.- Trento non ci sono dubbi sul tracciato che passava per Verona e correva poi lungo la Val d’Adige, per il ramo che prendeva il via ad Altino non si è arrivati ancora ad un’interpretazione unitaria, tante sono le ipotesi che si sono susseguite da due secoli a questa parte. Oggi comunque si accetta comunemente l’ipotesi del percorso che partendo da Altino attraversa Treviso per giungere a Feltre e da qui, attraverso Castel Tesino, proseguire fino a Trento lungo la Valsugana.