A nord della chiesa, si trova una piccola edicola votiva la cui costruzione non è databile con precisione. Gli affreschi, realizzati attorno al 1400 d.C. da artisti della scuola meranese, consentono tuttavia di classificarla come una delle edicole votive più antiche della regione. Nel 2000, è stata dotata di un nuovo tetto in assi di legno, fedele riproduzione di quello originale.
La sua posizione ai margini dell'antico sentiero di Avelengo (n. 2B) ne spiega la funzione. Gli abitanti più anziani del paese, d'altronde, ricordano ancora come fin verso la metà del secolo scorso chiunque imboccasse il cammino per Merano sostava davanti all'edicola per recitare un Padrenostro. Spicca, al centro della struttura, la crocifissione circondata da varie figure di santi: sulla destra, Santa Caterina, patrona dei carrettieri, San Volfango, protettore di pastori, taglialegna e carpentieri, e Sant'Antonio Abate; sulla sinistra, San Leonardo, patrono del bestiame, e i santi Vigilio e Giovanni, che fanno riferimento alle chiese parrocchiali di Maia Bassa e Avelengo Paese.
Fermatevi un istante e immaginate quanto dovesse essere dura la discesa e ancor più la risalita lungo questo sentiero, che spesso veniva affrontato con al seguito pesanti borse, bestie e legna.