Monika Thomaser


☛ Direttrice della Cooperativa sociale Albatros | Via Luis Zuegg 48 🖈 albatros.bz.it * facebook.com/albatrosmeran * instagram.com/albatros_meran

Si impegna a fondo per cucire un paracadute a persone dal vissuto difficile, accompagnando il loro processo di reintegrazione attraverso il lavoro: è la cooperativa sociale Albatros. Fondata nel 1994 e attiva in diversi settori, collabora anche con l'Azienda di Soggiorno di Merano. In un'intervista con la direttrice, la giurista Monika Thomaser, in Albatros dal 2006, presentiamo un datore di lavoro fra i 50 maggiori della città.
Partiamo dal nome: Albatros è una scelta con un significato.

L'albatro è un eccellente volatore, che tuttavia ha difficoltà a decollare e ad atterrare. Ha bisogno di una sorta di trampolino per spiccare il volo e rischia di ruzzolare negli atterraggi per l’eccessiva velocità. Il nome Albatros è stato scelto dai fondatori per simboleggiare il trampolino di lancio delle persone svantaggiate verso il mondo del lavoro.


Chi lavora per Albatros?

In Albatros lavorano persone come me e come voi. Ma non solo. Assumiamo anche persone che non avrebbero possibilità di trovare lavoro sul mercato. Persone con dipendenze, disturbi mentali, invalidi, ex detenuti e disoccupati di lunga durata, che operano a stretto contatto con il nostro personale specializzato.


Quali sono i lavori/servizi che offrite in ambito turistico?

Penso che ogni servizio possa apportare benefici tanto alla popolazione locale quanto al turismo. Non si possono separare le due cose. Penso, per esempio, alla pulizia dei bagni pubblici e delle fermate degli autobus, al servizio di cassa nei musei di Merano, alla distribuzione del materiale informativo al settore alberghiero e della ristorazione, al restauro delle panchine collocate in spazi pubblici, all’allestimento e allo smontaggio delle bancarelle del Mercato Meranese, alla gestiamo del servizio di bike sharing... Sono tutti servizi che vanno a vantaggio allo stesso tempo dei residenti e degli ospiti.


Quale lavoro svolgete per l'Azienda di Soggiorno di Merano e come funziona la collaborazione?

Distribuiamo regolarmente materiale informativo per i turisti ad alberghi e ristoranti, e allestiamo e smontiamo gli stand del Mercato Meranese del sabato mattina. La collaborazione con l'Azienda è ottima, viene riconosciuta e apprezzata soprattutto la nostra missione sociale di integrazione attraverso il lavoro.
Può parlarci di qualche progetto di reinserimento particolarmente riuscito?

Fondamentalmente, ogni progetto di reinserimento è un successo. Perché ogni singolo giorno di lavoro è meglio di un giorno in cui non si fa nulla, e favorisce la tenuta del sistema sociale.


Falegnameria, giardinaggio, pulizie, ambiente (raccolta abiti usati), terziario (distribuzione di materiale informativo, servizio notturno e di cassa, allestimento e smontaggio del Mercato Meranese): siete occupati in molti ambiti. Essere polifunzionali è un plusvalore, ma di solito significa anche più lavoro. Come riuscite a gestire il vostro impegno?

Abbiamo bisogno di diversità perché i nostri dipendenti sono tanto diversi fra loro. Hanno tutti uno zaino differente, idee diverse ed esigenze diverse. E con noi, tutti devono essere in grado di svolgere il proprio lavoro in base alle proprie capacità e possibilità. Ciò è possibile grazie a collaboratori competenti e affidabili. I nostri responsabili di settore possiedono un'elevata flessibilità, sono aperti a nuovi orizzonti di impiego e perseguono sempre l'obiettivo di creare occupazione per le persone svantaggiate.


Tempo pieno, part-time, praticantato remunerato, incarichi di lavoro a ore: offrire tutte queste opportunità è impegnativo dal punto di vista aziendale. Perché Albatros riesce a fare ciò che altre realtà non fanno? È “solo” grazie alle sovvenzioni e alle agevolazioni che provengono, tra l'altro, dalla Provincia Autonoma di Bolzano (il 19 per cento del fatturato totale consiste in contributi pubblici della Provincia, dato del 2022), sostenitori e/o da una diversa tassazione?

Partiamo da alcuni dati: l'81% del nostro fatturato deriva dalla vendita dei nostri servizi e prodotti, il restante 19% è costituito da contributi pubblici. Questa seconda quota non copre la totalità dei nostri costi sociali, vale a dire i progetti di inserimento lavorativo e il pedagogista. Il 78% dei nostri clienti sono privati e il 22% del fatturato è generato da appalti pubblici. Operiamo quindi sul mercato come qualsiasi altra azienda. Dobbiamo vendere i nostri servizi e prodotti, dobbiamo lavorare in modo redditizio per poter coprire i nostri costi e finanziare il nostro plus sociale di integrazione lavorativa.


Nessuna donna lavora in falegnameria. Perché?

Il lavoro in falegnameria è molto impegnativo dal punto di vista fisico. Fra l'altro, anche nel giardinaggio non è impiegata alcuna donna. Parte del lavoro di falegnameria prevede traslochi e smaltimento dei rifiuti, serve prestanza fisica. Non che le donne non siano in grado di fare questo genere di lavoro. Ma è emerso che si riconoscono di più in impieghi legati alle pulizie. Comunque, la quota maschile nei nostri progetti di integrazione lavorativa è dell'80%.


Quante lingue si parlano fra i vostri dipendenti?

Abbiamo 70 dipendenti di dodici nazionalità diverse. Non abbiamo mai contato le lingue...


La lingua è un tema, visto che in Albatros lavorano anche persone provenienti dall'estero?

La lingua è ovviamente un tema centrale, perché è un prerequisito per una comunicazione efficiente. La conoscenza di base dell’italiano o del tedesco è necessaria per lavorare con noi. Abbiamo praticato alcuni progetti senza conoscenze linguistiche e la comunicazione avveniva con dei bigliettini. Era molto laborioso per tutti e non consono dal punto di vista della sicurezza. Per questo motivo, le conoscenze di base di una delle due lingue sono indispensabili. Quando necessario, forniamo sostegno attraverso dei corsi di lingua paralleli all’impiego lavorativo.
Ci sono situazioni di ricadute durante il percorso? Persone che non riescono a reintegrarsi?

Il reinserimento comprende anche le ricadute. Nelle riunioni periodiche di avanzamento, il nostro pedagogo esamina gli sviluppi del progetto di reintegrazione. In caso di ricaduta, si interviene immediatamente e si attuano misure per ridurre al minimo i danni. Tutti meritano una seconda possibilità e ad Albatros prevediamo anche una terza chance. Tuttavia, ci sono purtroppo progetti che dobbiamo abortire prematuramente. In questo caso, la persona non era pronta o noi non eravamo l'organizzazione adatta. Ma teniamo sempre una porta aperta.


Ci saranno celebrazioni per il vostro compleanno tondo?

Compiremo 30 anni domenica 26 maggio 2024. Ci sarà una festa per il personale. Il modo in cui festeggeremo è una sorpresa e non vogliamo rivelarlo.


Nel settore delle pulizie, lavorate in modo rigorosamente ecologico. Solo con l'acqua o anche con altri prodotti?

Lavoriamo sempre con prodotti biodegradabili. Dove possibile e se richiesto dal cliente, utilizziamo prodotti del tutto privi di sostanze: solo acqua e fibre speciali. Dipende anche dai locali di cui ci stiamo occupando. L'aspetto ecologico è molto importante per noi, sia per la protezione dell'ambiente sia per la sicurezza e il benessere dei nostri dipendenti.


Viene considerato anche in altre attività aziendali?

Ovunque possiamo, facciamo la nostra parte per ridurre la produzione di CO2. Per esempio, investiamo nella mobilità elettrica e incoraggiamo i nostri dipendenti a spostarsi in autobus, a piedi o in bicicletta. Privilegiamo prodotti e fornitori regionali, ci impegniamo nelle pratiche di riciclaggio e privilegiamo prodotti biodegradabili.


Per i lavori di pulizia e di giardinaggio, così come per la falegnameria, sono richieste conoscenze e abilità. Come gestite questo aspetto?

I nostri lavoratori qualificati lavorano fianco a fianco con coloro che seguono progetti di integrazione lavorativa. Queste vengono accompagnate e istruite professionalmente sul posto di lavoro. Ciò richiede competenza ed esperienza, ma anche pazienza ed empatia. Abbiamo un eccellente team dalla forte sensibilità sociale, che soddisfa anche le esigenze dei nostri clienti. Non è un caso se da 30 anni riusciamo a conciliare equilibrio economico e missione sociale.


Vi ritenete sufficientemente riconosciuti all’esterno?

I meranesi sono a conoscenza delle attività e dei servizi in cui la cooperativa Albatros è direttamente o indirettamente coinvolta? La nostra missione sociale è probabilmente nota solo alle persone che sono direttamente coinvolte e necessitano di un progetto di integrazione lavorativa, o ai loro parenti e conoscenti. I clienti che si servono delle nostre prestazioni e dei nostri servizi più raramente sanno del nostro impegno nell’ambito dell’integrazione lavorativa. Molti pensano che se compro da una cooperativa sociale, costerà meno. Il che, ovviamente, è un'assurdità. Per sopravvivere sul mercato, dobbiamo fornire prodotti e servizi di alta qualità. E la qualità ha il suo prezzo.
Albatros ha ricevuto il Premio Mobilità Alto Adige per il tragitto casa lavoro coperto a piedi, in bicicletta o con la e-bike. Un riconoscimento importante.

La patente di guida è un requisito fondamentale per trovare lavoro in molti settori. Il 38% dei nostri dipendenti invece non la possiede e di fatto non produce emissioni negli spostamenti. Vanno a piedi, in bicicletta o in autobus, anche durante l'orario di lavoro e pure nei mesi invernali. Diamo loro il tempo necessario per spostarsi senza stress, senza frenesia, ognuno coi propri ritmi. Tutto ciò ha un effetto distensivo e favorisce la salute fisica e mentale. Il tempo di cammino per spostarsi da un posto di lavoro all'altro fa parte dell'orario retribuito. Ci facciamo carico di questi costi aggiuntivi per convinzione e a beneficio dei nostri dipendenti.


Il valore aggiunto sociale generato nel 2022 ammonta a 444.000 euro. Come viene calcolato?

In base ai salari, ai contributi sociali e alle imposte versate alle persone svantaggiate. Ma i benefici monetari per la società sono molto più elevati. I potenziali fruitori di assistenza sociale diventano contribuenti attivi e partecipano al ciclo economico grazie al loro impiego presso Albatros. Le persone che hanno un’attività lavorativa quotidiana stanno meglio fisicamente e mentalmente e gravano meno sul sistema sociale e sanitario.


Qual è la durata media di un lavoro a tempo pieno presso Albatros? E di un’occupazione part-time?

Dipende esclusivamente dalle capacità della persona. Secondo i nostri criteri, un progetto di reinserimento lavorativo dura tre anni, terminati i quali si dovrebbe essere in grado di rientrare nel mercato del lavoro. Però ormai è un'utopia. Le richieste del mercato e la pressione sociale sono aumentate enormemente. Le persone che seguiamo hanno deficit in termini di qualifiche professionali, resilienza e flessibilità. In alcuni casi, l'impiego in Albatros è la migliore soluzione possibile. Anche fino alla pensione, se necessario.


Sulla base della sua lunga esperienza nel sociale, come si comporta Merano in questo ambito?

Merano ha un tenore di vita molto elevato. Tuttavia, sempre più lavoratori non possono più permetterselo. Un lavoratore a tempo pieno che non riesce ad arrivare a fine mese con il suo reddito è un fallimento per la società. E un lavoratore su tre ha difficoltà a mantenersi con il proprio stipendio. È drammatico. L’esborso maggiore è quello per l'alloggio. Ogni giorno sentiamo dire che i dipendenti sono alla disperata ricerca di un tetto a prezzi accessibili. È da qui che dobbiamo partire. La casa è un bisogno fondamentale ed è compito della politica garantire la creazione di alloggi che le persone possano permettersi.


Quali sono le sfide, dove potrebbe migliorare Merano?

Occorre una collaborazione alla pari tra le cooperative sociali come la nostra e la pubblica amministrazione. Le cooperative sociali svolgono una missione molto importante: assumiamo persone che nessun altro vuole. Sul nostro fatturato, gli appalti pubblici contano per il 22%: è davvero poco. Anche il Comune di Merano deve recuperare un po' di terreno. Negli ultimi anni, sempre più servizi sono stati messi a bando in gare d'appalto sempre più consistenti. Ad aggiudicarsi le gare sono state spesso aziende provenienti da fuori città che hanno proposto ribassi pazzeschi. Può far risparmiare nel breve periodo, ma l'onere finanziario per il sistema sanitario e sociale è molto più alto. La nostra attività andrebbe maggiormente valorizzata e riconosciuta come un progetto a beneficio di tutta la popolazione cittadina.


Maggio 2024

 
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