Usanze e tradizione per gli ospiti
Una delle “Contadine creative” si chiama Ulrike Laimer del
maso Goldbichlhof di Lana. Il maso seicentesco si trova a
450 metri di altitudine. Del maso fanno parte due case e una
stalla con quindici pecore, che sono il passatempo del padre
di Ulrike, e poi qualche gallina che razzola e volteggia davanti
alla finestra della stalla. Il terreno di proprietà copre 2,6 ettari
coltivati a mele e vigne, a cui si aggiungono alcuni castagni.
Ulrike ha piantato più di cinque varietà di mele, per la maggior parte Golden, Stark Delicious e Fuji, e quattro diversi vitigni:
Char donnay, Sauvignon,
Gewürztraminer e Schiava. Conferisce
gran parte dell’uva a una cantina e vinifica in proprio solo un po’ di Schiava per il consumo domestico. Con le bacche e i frutti
dell’orto produce marmellate e anche il succo di mele e lo speck
sono di produzione propria. Ogni anno si procura le cosce di
maiale da contadini che conosce e li affumica secondo una vecchia
tradizione nella cucina adibita all’affumicatura, la cosiddetta Selch küche che un tempo era presente in ogni maso.
Ulrike, che ha quarantacinque anni, scommette sulla varietà.
Limitarsi a una cosa sola non fa per lei. D’altronde anche gli ospiti apprezzano lo speck affumicato in casa, le uova fresche a colazione e un bicchiere di vino del contadino. Ai vacanzieri affitta
due appartamenti e quattordici anni fa, per offrire qualcosa
di particolare ai suoi ospiti, ha fondato insieme ad altre colleghe
il gruppo cooperativo “Contadine creative”. Da allora le socie
organizzano regolarmente passeggiate con le fiaccole al chiaro
di luna, degustazioni di vino e cucinano specialità sudtirolesi
insieme agli ospiti, ad esempio lo strudel di mele e i canederli.
Per la preparazione del pane le contadine utilizzano antiche ricette.
Ulrike ci tiene molto alle usanze e alle tradizioni. Qualche
volta in occasione delle grigliate estive o nelle sere d’autunno in
cui si arrostiscono le castagne, l’affabile contadina del maso Goldbichlhof si siede a tavola insieme ai suoi ospiti. “Sono felice di
poter vivere in un maso come questo. Mi godo la tranquillità che
c’è quassù”, quando riesce a trovare il tempo di farlo, racconta.