Vielheit [molteplicità]. Storie dalla società post-migrante
A cura di Jörn Schafaff
Artisti e artiste: Bani Abidi, Sol Calero, Clément Cogitore, Pradip Das, Nicolò Degiorgis, Barbara Gamper, Nadira Husain, Pinar Öğrenci, Willem de Rooij, Ecaterina Stefanescu, Rirkrit Tiravanija, Haegue Yang, Želimir Žilnink.
Dal 18 giugno al 24 settembre 2023, Kunst Meran Merano Arte propone la mostra Vielheit [molteplicità]. Storie dalla società post-migrante, a cura di Jörn Schafaff, che vede gli interventi di Bani Abidi, Sol Calero, Clément Cogitore, Pradip Das, Nicolò Degiorgis, Barbara Gamper, Nadira Husain, Pinar Öğrenci, Willem de Rooij, Ecaterina Stefanescu, Rirkrit Tiravanija, Haegue Yang and Želimir Žilnink.
La mostra Vielheit – traducibile come “molteplicità” – esplora la convivenza nelle società post-migranti, indagando diversi casi, tra cui anche quello della realtà altoatesina: come cambiano le preferenze, le abitudini, le percezioni e le relazioni quando persone con differenti background culturali, sociali, etnici e religiosi condividono un luogo? Dove e in che modo diventa visibile ciò che è nuovo? Quali possibilità e quali richieste ne derivano? Attraverso contributi di artisti internazionali e locali, la mostra esplora cosa significhi pensare al cambiamento sociale al di là di semplici concezioni di appartenenza.
Vielheit/molteplicità è un possibile concetto su cui basare un simile approccio. Denota, infatti, un gran numero di cose disparate cioè, in altri termini, una varietà che può essere pensata insieme nonostante le differenze. La società post-migrante è eterogenea e questo aspetto costituisce il presupposto riconosciuto della coesistenza sociale, e la migrazione appare come un processo dinamico che interessa tutti i settori collettivi.
I contributi artistici proposti in mostra ci incoraggiano a pensare alla pluralità in qualità di spazio di possibilità, ma anche come a una sfida. L’attenzione è rivolta, non da ultimo, a quelli che Regina Römhild, ricercatrice esperta dei fenomeni migratori, ha definito come "momenti eterotopici di convivialità", cioè quei tanti piccoli avvenimenti riusciti basati sulla cooperazione, che contrastano la stigmatizzazione populista della migrazione e delle sue conseguenze. Parte integrante del progetto sarà costituito inoltre dal programma collaterale di incontri e appuntamenti, che invita a riflettere sul futuro della coesistenza sociale nel territorio assieme ad artist*, accademic* e attivist*.